Inter-Porto, parla il presidente dei lusitani: "L'Inter è una grande squadra ma spero di vincere"

2023-03-08 14:33:16 By : Ms. Yoyo Xu

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Tutto apparecchiato per la sfida di Champions League che vedrà sfidarsi Inter e Porto, nella cornice di San Siro. Tra i protagonisti del match, figura certamente Pinto da Costa, presidente della squadra lusitana. Intercettato per le vie di Milano, il patron del club portoghese ha parlato, ai microfoni di TMW, della partita di questa sera, sottolineando il valore dei nerazzurri:

“L’Inter è una grande squadra, sarà una partita fantastica. Spero di vincere, come sempre, anche se a volte non si riesce“.

INTER (3-5-2): Onana; Skriniar, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Dzeko, Lautaro Martinez. All. Inzaghi.

PORTO (4-4-2): Diogo Costa; Joao Mario, Pepe, Marcano, Zaidu; Pepê, Uribe, Eustaquio, Galeno; Toni Martinez, Taremi. All. Conceiçao.

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In questa edizione della Champions League tre italiane su tre hanno conquistato una vittoria nei rispettivi confronti all’andata degli ottavi di finale: il Milan ha ottenuto una vittoria di misura sul Tottenham in casa, cosa che è riuscita anche all’altra squadra di Milano contro il Porto. L’Inter ha infatti vinto con il ritorno al gol di Lukaku. Mentre il Napoli, che continua la splendida stagione del campionato, replica il gioco spettacolare anche in casa del Francoforte. Uno 0-2 che ha visto gli azzurri sprecare anche qualche occasioni di troppo vista la superiorità dal punto di vista del dominio in campo e degli uomini (causa espulsione di Kolo Muani).

Di fatto, le squadra del nostro campionato hanno quindi la possibilità di accedere alla fase successiva. Un record, vista la distanza che separa l’ultima volta che accadde ciò, quando nel 2006 Juventus, Milan e Inter riuscirono ad avere un pass per la competizione più ambita per club in Europa.

La Juventus nel periodo dei primi e metà anni 2000 era considerata fra le più grandi squadre d’Europa, come gran parte delle squadre italiane che a tante facevano paura ormai da tempo visti i successi dagli anni ’90 in poi. Una squadra guidata da un allenatore fra i più esperti e vincenti del calcio come Fabio Capello. Cinico e difensivo, come gran parte degli allenatori italiani sono nati per poi scrivere pagine di storia di questo sport.

Campioni d’Italia in carica, la rosa bianconera poteva contare su stelle come Buffon, Zambrotta, Vieira, Thuram, Cannavaro, Nedved, Del Piero, Trezeguet ed un Ibrahimovic in rampa di lancio. Una squadra piena di campioni con già esperienza alle spalle con alcuni giovani pronti a prendersi lo spazio concesso come Mutu ed il giovanissimo Chiellini, che conquisterà ambiti trofei con la maglia della Vecchia Signora.

Con un girone abbastanza abbordabile formato da Club Brugge e Rapid Vienna, il grande ostacolo si chiama Bayern Monaco. All’andata saranno i bavaresi ad avere la meglio, ma al ritorno una doppietta di Trezeguet varrà l’accesso alla fase successiva come prima classificata. Agli ottavi ci sarà un’altra squadra tedesca a confrontarsi con la Juventus: il Werder Brema.

Zlatan Ibrahimovic for Juventus in all competitions:

He joined Inter Milan in 2006 for a reported fee of £21m. pic.twitter.com/n83Dmv8hAL

Sulla carta, il passaggio del turno sembra facile, ma così non sarà affatto. All’andata il Werder si impone per 3-2. Al ritorno, il gol al minuto 88 del Puma Emerson regala il passaggio ai quarti.

La rincorsa si chiuderà appunto in questo turno dopo aver affrontato l’Arsenal, che ad Highbury vinceranno per 2-0 con le reti del solito Henry e di un talento pronto a sbocciare come Fabregas. Al ritorno al Delle Alpi i Gunners resisteranno sullo 0-0, eliminando di fatto i bianconeri (i londinesi saranno poi finalisti di quella edizione, fermati solamente dal Barcellona di Ronaldinho dopo una partita giocata quasi interamente in 10 uomini).

La squadra verrà poi smantellata l’anno successivo per il caso Calciopoli.

L’Inter del 2005/2006 è ufficialmente la squadra che conquisterà la Serie A del 2005/2006, per i fatti appunto connessi allo scandalo Calciopoli. Una rosa guidata da Mancini, formata da futuri eroi del Triplete come Samuel, Cambiasso, capitan Zanetti ovviamente, Stankovic, Cordoba e Julio Cesar. Alcuni giocatori di esperienza e campioni come Sinisa Mihajlovic, Luis Figo arrivato dal Real Madrid dei Galacticos, Juan Sebastian Veron. Uno dei trascinatori di quella squadra però è un giovane ragazzo brasiliano, dalle incredibili capacità fisiche e tecniche e che purtroppo nel tempo non esploderà mai definitivamente: l’Imperatore Adriano.

Capocannoniere del club nella competizione europea, i suoi gol ed ovviamente il contributo dei compagni di guadagnare l’accesso agli ottavi come prima classificata (per lui da menzionare oltre il gol allo Shakhtar Donetsk e Rangers, la tripletta contro l’Artmedia Bratislava).

Agli ottavi di finale sarà l’Ajax ad attendere i nerazzurri per il doppio confronto: all’andata arriverà un pareggio in terra olandese per 2-2. A Milano, un gol di Stankovic, autore fra l’altro di uno dei due gol della precedente partita, permetterà all’Inter di passare ai quarti.

#AccaddeOggi: questo gol di Adriano ?⚫️? Ricordate l'anno? ?#UCL | @Inter pic.twitter.com/R7wFkNmuBI

— La UEFA (@UEFAcom_it) March 29, 2021

Nonostante la buona prestazione e la vittoria sulla successiva squadra pescata all’urna, il Villareal, sconfitto per 2-1 con gol di Adriano e Oba Oba Martins, al ritorno in Spagna il sottomarino giallo riuscirà a guadagnare lo storico accesso alle semifinali.

La squadra per eccellenza in Europa nella storia del nostro campionato, sarà la squadra che in Europa riuscirà a fare sempre meglio, conquistando prima la Champions League nel 2003 nella finale di Manchester contro la Juventus e la finale persa in maniera incredibile ad Istanbul nel 2005 contro il Liverpool ai calci di rigore, dopo il 3-0 del primo tempo e la successiva rimonta dei Reds.

#OnThisDayInFootball in 2005, this AC Milan team reached the Champions League final ?? pic.twitter.com/EYY53UW69J

Una rosa che non ha bisogno di presentazioni e descrizioni sugli 11 titolari e non solo: Dida, Maldini, Nesta, Cafu, Stam, Rui Costa, Gattuso, Seedorf, Pirlo, Serginho, Kaká, Shevchenko (alla sua ultima stagione prima di andare al fallimentare passaggio al Chelsea), Gilardino ed Inzaghi. Sulla panchina, Don Carlo Ancelotti.

Il Milan passerà come da pronostici da prima nel girone composto da PSV, Schalke 04 e e Fenerbahce.

Alla fase ad eliminazione diretta sarà quella che delle tre italiane ai quarti riuscirà ad andare più lontano. Agli ottavi si scontra proprio con il club che si è combattuto il primato con la Juventus, il Bayern Monaco. Se in Germania le cose non sembrano essere facili, al ritorno i rossoneri mostrano una prova di forza straordinaria: 4-1 con la doppietta del solito e decisivo Inzaghi in Champions League, Shevchenko e Kaká.

Top scorers in the 2005/06 campaign…

Shevchenko 9 Ronaldinho 7 Trezeguet 6 Eto'o 6#FlashbackFriday #UCL pic.twitter.com/XcocDiJDbl

— UEFA Champions League (@ChampionsLeague) September 16, 2016

Ai quarti, si presentano invece i dominatori di quegli anni in Francia: il Lione. Ma il copione sembra essere allo stesso. In Francia pareggio fermo sullo 0-0, a San Siro ancora doppietta di Super Pippo e Sheva per il 3-1.

La rincorsa si fermerà in semifinale, dove il Barcellona futuro campione d’Europa deciderà con il gol di Giuly nella gara d’andata a Milano deciderà il passaggio del turno, che il Diavolo non va di nuovo oltre lo 0-0 in trasferta per la terza volta nella fase ed eliminazione diretta in trasferta.

Ricordiamo che poi, nel 2007 riuscirà a riconquistare il trono d’Europa con la rivincita nei confronti del Liverpool, con ancora Inzaghi decisivo con una doppietta.

Mercoledì 15 marzo, alle ore 21:00, andrà in scena Napoli-Eintracht Francoforte, gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Il Napoli, forte dello 0-2 dell’andata ottenuto grazie alle reti di Osimhen e Di Lorenzo, dovrà gestire il risultato tra le mura amiche del Maradona. Uno stadio che sarà composto al 100% da tifosi partenopei, dato che è stata vietata la trasferta ai tifosi tedeschi per via degli scontri che ci sono state tra le due tifoserie prima della gara di andata, a Francoforte sul Meno. I tifosi delle aquile tedesche si sono resi protagonisti di una protesta social davvero bizzarra, toccando il tasto dolente dei tifosi napoletani, ovvero la pizza. Infatti, sotto i tweet del profilo ufficiale del Napoli sono apparse immagini di pizze con l’ananas o di spaghetti spezzati, con i tedeschi che hanno mostrato tutto il loro disappunto in questo modo molto singolare.

Come riporta OptaPaolo su Twitter, il Chelsea, col passaggio del turno di stasera, ha stabilito un altro record. Difatti, questa è stata la quinta volta in cui i blues di Londra hanno superato gli ottavi perdendo all’andata e rimontando al ritorno. Un altro motivo per ricordare questa serata.

Il Chelsea si unisce così ad un club esclusivo di soli tre club in grado di rimontare lo stesso numero di volte. Si parla di Juventus, Barcellona e Real Madrid. Quest’anno, insieme al Chelsea ha superato la fase a gironi solo il Real, mentre Barcellona e Juventus sono scese in Europa League. I catalani sono stati eliminati subito dal Manchester United, mentre i bianconeri sono passati contro il Nantes.

Borussia Dortmund e Chelsea si affrontano a Stamford Bridge per centrare la qualificazione ai quarti di Champions League. I tedeschi sono forti dell’1-0 maturato all’andata. Gli inglesi hanno dalla loro il pubblico e vogliono ribaltare il primo verdetto. Sono proprio i padroni di casa a partire forte, con qualche verticalizzazione pericolosa. La squadra di Terzic riesce poco alla volta a prendere il pallino del gioco, imponendosi per lunghi tratti del primo tempo. Oltre alla punizione di Reus, però, crea poco. Ritmi alti e continui ribaltamenti di fronte, con il Chelsea che chiude in avanti e trova il vantaggio sul finire della prima frazione con Sterling. La ripresa si apre con il rigore di Havertz, provocato da Wolf, che porta il doppio confronto in favore dei blues. Nella parte restante di gara, gli ospiti provano ad agganciare un insperato pareggio, ma senza creare particolari problemi. Chelsea ai quarti.

Kepa 6.5: costretto a un solo intervento importante su Reus. Poi solo fase di impostazione e di controllo.

Cucurella 6: pulito quando si tratta di difendere, propositivo con alcuni palloni importanti giocati in verticale.

Koulibaly 7: non sbaglia nulla in fase di recupero della sfera, pericoloso anche quando bisogna attaccare.

Fofana 6: prova molto simile a quella di Cucurella. Sempre solido quando si tratta di difendere, lucido nell’impostazione.

James 6: la sua miglior forma è notevolmente lontana, ma la sua partita non è da sottovalutare. Cresce con il passare del tempo, soprattutto in fase difensiva.

Enzo Fernandez 5.5: poco coinvolto in entrambe le fasi di gioco. Prestazione un po’ sottotono per il centrocampista argentino. (Dall’87’ Zakaria sv).

Kovacic 6: partita solida da parte del capitano. Non tocca tanti palloni, ma ripulisce la manovra e garantisce grande fiducia a tutta la squadra. (Dall’83’ Loftus-Cheek sv).

Chilwell 7: prova estremamente positiva per l’esterno inglese, che si fa sempre trovare quando bisogna spingere sulla corsia e propiziare azioni insidiose. Realizza l’assist per Sterling e anche un grande salvataggio di testa in fase difensiva.

Joao Felix 6.5: alta qualità quella messa in campo oggi dal funambolo portoghese. Sempre pericoloso quando il pallone circola dalle sue parti (dal 67′ Gallagher 6: entra per dare equilibrio e qualità alla manovra. Compito riuscito sotto tutti i punti di vista).

Havertz 8: prestazione superlativa dell’attaccante tedesco. Quando gli avversari attaccano, si fa trovare come faro offensivo nella manovra del Chelsea. Con alcune giocate di classe, illumina i suoi e poi è glaciale nel trasformare il rigore.

Sterling 6.5: un paio di accelerazioni fanno capire che può essere la sua partita, anche se è imbeccato in fuorigioco. Il gol, arrivato anche con un pizzico di fortuna, consacra la sua prova (Dall’83’ Pulisic sv).

All. Potter 7: i suoi affrontano bene tutte le parti della gara: subiscono poco nella fase di sofferenza e colpiscono quando ne hanno l’opportunità. Fiducia ritrovata a Stamford Bridge e obiettivo quarti raggiunto.

Meyer 6.5: sui due gol avversari può fare poco. In diverse occasioni abbassa la saracinesca e mantiene viva la speranza dei suoi.

Guerreiro 6.5: dei giocatori di movimento, è l’unico che non fa mai mancare il suo apporto alla squadra. I pericoli arrivano raramente dalla sua parte, ma soprattutto è molto bravo quando si tratta di inserirsi nella difesa avversaria.

Schlotterbeck 5.5: non sempre perfetto in fase di recupero della sfera. Non sempre pulito anche in fase di impostazione, con qualche errore importante.

Sule 6: spesso importante in difesa, grazie ad alcuni interventi importanti. Quando il Borussia deve recuperare, fa sentire la sua leadership lanciandosi anche in avanti come attaccante aggiunto.

Wolf 5: messo spesso in difficoltà dalle sortite di Chilwell e Joao Felix. Colpevole, anche, del fallo di mano che provoca il rigore, poi trasformato da Havertz. Nel primo tempo prova a proporre qualcosa in fase offensiva, poi si spegne.

Can 7: la diga del Borussia regge inizialmente grazie ai suoi interventi, sempre puliti e precisi. Fondamentale anche quando bisogna iniziare la manovra: propone sempre in avanti, senza mettere in difficoltà i compagni.

Brandt sv: (Dal 5′ Reyna 6: costretto a entrare a freddo per l’infortunio del compagno, ci mette un po’ a entrare in gara. Quando i suoi sono in difficoltà, però, è uno dei pochi che cerca di creare azioni offensive).

Bellingham 5: troppo importante il suo apporto offensivo per la squadra. Quando lui è attivo e inventa, il Borussia pressa e crea. Quando si spegne, i suoi si schiacciano e soffrono. Sbaglia un gol non impossibile che poteva riaprire l’incontro sul 2-0.

Ozcan 5.5: inizia bene, soprattutto nella fase centrale del primo tempo, ma a lungo andare scompare dal campo. (Dal 64′ Bynoe-Gittens 6: ingresso frizzante, che però non serve a dare la scossa necessaria per la rimonta).

Reus 4.5: il capitano dovrebbe trascinare i suoi, soprattutto nella fase difficile. Oggi, invece, è assente ingiustificato, troppo molle in occasione della rete di Sterling.

Haller 5: gioca tanto di sponda ed è sempre bravo a farlo. La prestazione di Koulibaly, però, alla lunga lo annulla e diventa un fantasma. (Dal 77′ Malen 5.5: riesce a garantire più pericolosità del compagno, ma senza creare pericoli).

All. Terzic 5.5: la sua squadra propone un possesso offensivo che, però, porta alla creazione di poche occasioni.

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